Stratoti Carmelo

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Il maestro Carmelo Stratoti vive ed opera a Soverato

Cell. 329.2965947

e-mail: stratoti.carmelo@virgilio.it

BIOGRAFIA

Carmelo Stratoti, originario di Olivadi e residente a Soverato, il pittore lo fa solo per vocazione e per una passione che si sente agitare dentro l’animo fin da bambino e gli è rimasta latente fino a emergere in età matura. Una volta lontano però dal suo abituale lavoro artigianale si trasforma in un virtuoso dei pennelli. Un’attività, questa, che pratica da autodidatta quasi sotto traccia, a causa del suo carattere schivo e riservato che lo porta a non inseguire morbosamente i clamori della pubblicità.

E invero questo “pittore della domenica”, senza essere per caratteristica un naïf, che con molta onestà intellettuale si definisce semplicemente un “ritrattista”, il virtuosismo e una spiccata padronanza a riprodurre la realtà ce l’ha davvero innati. E lo si capisce d’acchito e fino in fondo scorrendo con lo sguardo le poche tele che riesce a esporre nelle sue rare esposizioni, e le tante altre che custodisce nella propria abitazione. Là dove nei tocchi decisi e disinvolti, nei tratti di colore distribuito con estrema cura e precisione, e nel suo giusto contrasto di luci e ombre si ravvisa, sì, la mano del ritrattista e paesaggista, ma che, al tempo stesso, riesce a infondere un’anima ai soggetti rappresentati.

Le sue predilezioni sono per le composizioni floreali. La botanica, che in ultima analisi vuol dire natura, è ciò che lo intriga maggiormente. È lo specchio in cui ama riflettersi nei momenti di riposo e nella quale, si confida l’artista, «riesce a trovare se stesso e a cogliere appieno slancio e ispirazione da trasfondere nei miei quadri». Il mondo che raffigura è costituito di calli, lilium, gladioli preferendo, lui che può permetterselo, imprimerli su tela anziché reciderli.

Ma la gamma della sua ispirazione va oltre. E spazia dal mondo dello spettacolo (da ammirare due notevoli realizzazioni che riproducono Anita Ekberg e Audrey Hepburn) ai tanti amici che ritrae usando solo colori acrilici e dove le sue “impressioni” conferiscono al personaggio umanità ed espressività più che nella stessa fotografia. Quello che però colpisce di più, e interesse il fruitore che si avvicina per la prima volta all’arte di Stratoti, sono i paesaggi che egli va a scoprire negli angoli più riposti nei paesini dell’entroterra. Sono squarci di rioni rimasti ancora integri dall’invasione cementizia e che egli cattura riportandoli indietro negli anni restituendogli  la luminosità e il decoro della Calabria magica di un tempo.

(Francesco Pitaro in Gazzetta del Sud, Arte, Cultura, Spettacolo in Calabria, 27 dicembre 2012)