Storia della musica

Il Centro Accademico Maison d’Art di Padova collabora negli Eventi nazionali con l‘Accademia Musicale Casanova di Venezia diretta dal M° Luigi Pistore.

Locandina concerto ad Este
Locandina orchestra Casanova
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Il Centro Accademico Maison d’Art di Padova propone un significativo itinerario con una documentazione illustrativa sulla storia della musica e della danza, dall’epoca egiziana ai giorni d’oggi, considerate discipline artistiche di notevole importanza per l’uomo nel linguaggio universale dell’arte.

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Arpista egiziana – nel 3000 a.C. l’arte musicale era suonata con tamburi, cembali, flauto lungo, sistra, aste sonore ed arpa curva

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Bassorilievo del VII° secolo a.C. a Ninive –  Nel III° millennio a.C. si usavano gli strumenti a corda ed il tamburello presso il popolo dei Sumeri che sono rappresentati nell’iconografia assiro babilonese

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1900 a.C. –  lo strumento della lira è introdotto a Creta

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1900 a.C. –  la tromba, l’oboe doppio sono introdotti in Egitto

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1300 a.C. – Regno di Ramsete II° – introduzione della tromba in bronzo – in visione tromba in bronzo e legno di Tutankhamon.

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La phorminx era in uso nell‘antichità classica, costituita da quattro corde ed affine alla lira, dove la musikè era una pratica ed il miglior metodo educativo, morale e politico per un dovere civico.

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Nell’VIII° sec. a.C. la cetra accompagnava i canti omerici che raccontano la guerra di troia ed il ritorno di Ulisse in patria – inizialmente la cetra era costituita da quattro corde che aumentarono sino a diciotto, sollecitate da un plettro.

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A Roma nascono le rappresentazioni delle pantomime con l’accompagnamento musicale, eseguite dai saltimbanchi, limitando la musica greca per divenire musica d’evasione e per tragedie.

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San Gregorio, detto anche Gregorio Magno e papa dal 590 al 604 d.C. aveva introdotto correzioni ai canti orientali ed appoggiò la Schola Cantorum, rigoroso conservatorio della liturgia, mentre il canto liturgico si diffuse all’epoca di Carlo Magno con melodie scritte secondo i modi ecclesiastici ed i testi in latino del canto gregoriano.

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Guido d’Arezzo o Guido Pomposiano (991-992 circa – dopo il 1033) – Teorico della musica e monaco cristiano, ha scritto il trattato “Micrologus de musica” che determina una nuova pedagogia musicale insieme al primo trattato teorico dei principi “dell’organum” sulla polifonia del canto a due voci.

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Perotino il Grandemagister Perotinus magnus ( 1160 circa – 1230 circa) Parigi –  Compositore francese, della famosa Scuola di Notre – Dame a Parigi, fu un considerevole maestro del discanto insieme al magister Leonino, esperto dell’organum nella polifonia che diventerà, tra il 1250 ed 1325 un genere polifonico del mottetto nella composizione da due a quattro voci.

I canti delle varie voci si devono concordare reciprocamente ed melodicamente, in conformità a determinate regole nell’arte polifonica che è considerata del contrappunto, da cui deriva l’aggettivo contrappuntistico, termine studiato nei conservatori musicali nella materia per i trattati teorici.

Negli iniziali progressi, la musica si presentava in maniera astratta, esaminando ed interpretando nella qualità la complessità della sua trama melodica.

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Philippe de Vitry (1291 – 1361) Parigi – Francia – Philippe de Vitry – Stimatore del Petrarca e consigliere del Re di Francia Filippo VI° di Valois, fu nominato vescovo di Meaux nel 1351 e scrisse un trattato musicale intitolato Ars nova che considera il contrappunto dei suoi iniziatori del XIII° secolo l’Ars antiqua.

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Petrus de Cruce (1260 – 1300) Amiens – Francia – Compositore e teorico della musica, insieme a Philippe de Vitry, fu l’ideatore del mottetto isoritmico, in cui le voci sono melodicamente indipendenti, ma tutte basate sullo stesso modello ritmico.

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Bernart de Ventadorn (1135 –  1195) Moustier-Ventadour – Abbazia di Dalon – Francia – Uno dei più noti trovatori dell’XI° secolo insieme a Betrand de Born, cantando i suoi poemi accompagnati da uno strumento a corde ed eseguendo le sottigliezze del contrappunto con una voce cantata dal poeta e l’altra dal suono dello strumento.

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Guillaume de Machaut (1300 – 1377) Reims – Francia – Poeta e compositore è il più noto ed importante rappresentante dell’Ars nova – Canonico di Reims ha composto 142 brani, fra cui una messa polifonica a quattro voci: La Messa di Notre Dame, che è stata eseguita per l’incoronazione del re Carlo V°, considerata un capolavoro della musica medievale – Guillaume de Machaut sviluppò con la precisazione delle regole letterarie e musicali il genere lirico sulla scia della ballata, rondò, lai e virelai, codificandoli.

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Giovanni da Cascia (Johannes de Florenta – 1351) Compositore ed iniziatore dell’Ars Nova, è considerato uno dei principali musicisti italiani del medioevo, autore di madrigali che visse a Verona alla corte del Della Scala.

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Dante Alighieri (1265 – 1321) Firenze – Ravenna – Poeta, scrittore e politico italiano, è considerato l’iniziatore della lingua italiana, celebre per la sua Divina Commedia – Contemporaneo al Boccaccio ed al Petrarca, che sviluppano la cultura italiana, nel contempo, le repubbliche ed i principati della penisola organizzano feste ed avvenimenti di arte musicale più laica nel Trecento.

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John Dunstable (1390 – 1453) Inghilterra – Londra – Regno Unito – Musicista, matematico ed astronomo, scrisse numerose opere musicali a tre o quattro voci, eseguendo contemporaneamente la musica profana francese con i virtuosismi della musica italiana, determinando una trasformazione della polifonia con ricerche melodiche.

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Guillaume Dufay (1397 – 1474) Beersel – Belgio – Cambrai – Francia – Compositore e teorico musicale della prima generazione franco-fiamminga, svolse la sua attività alla corte del Duca di Borgogna, sviluppando la polifonia con progressi teorici e pratici che furono ispirati nell’opera di Palestrina e di Bach. Negli studi musicali di Guillaume Dufay, i preziosismi vocali che arricchiscono ogni nota, sono eliminati per dare spazio alla scrittura musicale con grande rigore tecnico, realizzando per la prima volta una completa polifonia.

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Johannes Ockeghem (1430 ca. – 1496 ca.) Termonde – Belgio – Tours – Francia – Compositore di musica della seconda generazione dei franco-fiamminghi alla fine del XV° secolo, esplicò la sua attività di musicista nella corte del re di Francia Carlo VII°, Luigi e Carlo VIII°, componendo tredici messe, un Deo gratias a 36 voci nell’esaltazione del contrappunto con ricerche melodiche.

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Jacobus Obrecht (1450 ca. – 1505) Gand – Belgio – Ferrara –  Noto compositore fiammingo, scrisse numerose opere musicali, di cui 26 messe, 31 mottetti, 25 canzoni profane, 5 composizioni ed una fuga a 4 voci, appartenente alla seconda generazione della Scuola franco-fiamminga.

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Josquin Des Près (1450 ca. – 1521) Contea di Hainaut  – Condé-sur-l’Escaut – Francia – Famoso compositore franco-fiammingo, esplicò la sua attività nelle città di Pavia e Roma, a Cambrai e nell’Italia settentrionale, componendo 20 messe, un centinaio di mottetti ed oltre 60 canzoni. Fu considerato il maestro più importante della sua epoca nella capacità esecutiva di unire magistralmente il contrappunto con la musica colta nella sensibilità di un lirismo modico di evocazione italiana, divenendo l’iniziatore di un originale linguaggio musicale che fu ampiamente copiato.

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Orlando di Lasso (1531 – 1594) Mons – Belgio – Monaco di Baviera – Germania – Noto compositore, fu l’erede della musica franco-fiamminga di Dufay e Josquin Des Près, componendo 700 mottetti, messe, inni ed altri brani musicali con il contrappunto fiammingo nella musica medievale.

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Giovanni Pierluigi da Palestrina (1525 . 1594) Palestrina – Roma – La musica del Rinascimento si ammira nei brani musicali di Giovanni Pierluigi da Palestrina, tra i più noti compositori del Rinascimento europeo di musica sacra.

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Philippe de Monte (1521 – 1603) Mechelen – Belgio – Praga – Repubblica Ceca – Noto compositore fiammingo, tra i più importanti del Rinascimento europeo, seguì la tradizione franco-fiamminga.

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Nicolas Gombert (1495 – 1560) Lilla – Francia – Toumai – Belgio – Famoso compositore di scuola franco-fiamminga, seguendo anche la scelta tematica dei mottetti.

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Jacob Clemens (1510 – 1555) Middelburg – Paesi Bassi – Diksmulde – Belgio – Noto compositore del Rinascimento e della scuola franco-fiamminga, che ha realizzato nella messa e nel mottetto opere polifoniche di grande raffinatezza.

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Walther von der Vogelweide (1170 – 1230) Austria – Wurzburg – Germania – Dal XII° al XIV° secolo, si diffuse in Germania l’arte musicale, simile a quella dei trovieri e trovatori francesi, interpretata dai Minnesang, che erano autori, compositori cantanti e strumentisti, ispirati con la viola e l’arpa, dalla musica gregoriana e popolare. Noto rappresentante fu Walther von der Vogelweide, originario del Tirolo.

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Friedrich von Hausen (1150 – 1190) Philomelium – Noto rappresentante del MinnesangFriedrich von Hausen, viaggiando in Francia e poi in Italia, importò l’ispirazione gregoriana e popolare nella Germania sud-occidentale.

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Hans Sachs (1494 – 1576) Norimberga – Germania – Poeta, drammaturgo e Meistersinger, dalla geniale creatività, creando 4275 cantici, 1700 poemi e 208 melodie, divenendo un personaggio pittoresco che Richard Wagner, raccontò nella sua opera “I maestri cantori di Norimberga”.

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Heinrich von Meissen (1260 ca. – 1318) Mangoza – Germania – Detto Frauenlob, compositore e poeta, fu maestro cantore noto, quanto, Michel Behaim (1416 – 1474) Sulzbach – Germania nel periodo medievale e nel 1500, il canto popolare fu accompagnato dal liuto.

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Gregorio Allegri (1582 – 1652) Roma – La musica di chiesa è per eccellenza a cappella e viene sublimata alla corte pontificia da alcuni compositori, come Palestrina ed Allegri, mentre l’influenza italiana determina l’elemento più importante del Rinascimento in Europa.

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Marc’Antonio Ingegneri (1535 – 1592) Verona – Cremona – Noto compositore e maestro di Claudio Monteverdi, insieme ai compositori Nanino (1554 – 1607) e Gesualdo (1560 – 1613), amico del Tasso, condussero ad alto livello la musica di chiesa.

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Andrea Amati (1535 ca. – dopo il 1611) e Nicola Amati (1596 – 1684) Cremona – Famosi fabbricanti di strumenti a corda e di liuti nel XVI° secolo, di cui Nicola Amati, fu il maestro di Stradivari.

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Antonio Stradivari (1644 – 1737) Cremona – Noto liutaio, riconosciuto, tra i migliori, costruì diversi strumenti a corda, poiché il timbro musicale dello strumento, diviene elemento essenziale per i compositori che appartengono al periodo rinascimentale, superando l’interesse per i rapporti armonici e la musica vocale del Medioevo.

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Adriaan Willaert (1480 ca. – 1562) Belgio – Venezia – Maestro olandese della scuola franco-fiamminga, fu il tramite dell’inserimento della musica fiamminga in Italia, a Venezia, contribuendo il rinnovamento dell’arte musicale nel Rinascimento in Europa.

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Andrea Gabrieli (1533 – 1585) Venezia – Compositore veneziano, probabilmente allievo di Willaert e cantore di S. Marco, iniziò ad esplorare nuovi effetti della ricerca acustica e musicale per fondare la musica tonale con le sue sfumature e ricchezze strumentali. Questa ricerca fu costante interesse di suo nipote Giovanni Gabrieli (1557 – 1612), Baldassare Donato (1530 ca. – 1603) e Gioseffo Zarlino ( 1517 – 1590).

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Gioseffo Zarlino (1517 – 1590) Chioggia – Venezia – Compositore musicale, fu iniziatore della scala moderna, ricercando l’unità nella sensibilità acustica e musicale che si distingue con l’ideale dei compositori medievali, i quali realizzavano composizioni lineari combinate reciprocamente.

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Claude Le Jeune (1528 – 1600) Valenciennes – Parigi – Francia – La canzone francese continua nella tradizione del XV° secolo con i suoi compositori principali, tra cui Claude Le Jeune e Jacques Mauduit (1557 – 1627)

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Guillaume Costeley (1530 – 1606) Pount-Audemer – Evreux – Francia – Compositore francese ed organista di Carlo IX°, continuò la tradizione francese nella canzone con altri compositori come Claudin de Sermisy, detto Sermisy in giovane (1490 ca. – 1562) e Clement Janequin (1480 ca. – 1558) nel Rinascimento.

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Hans Leo Hassler (1564 . 1612) Norimberga – Francoforte sul Meno – Germania – Tra i più noti compositori del tardo Rinascimento in Germania, fu Hans Leo Hassler, organista tedesco, che fuse il madrigale italiano con il canto popolare polifonico.

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Johannes Eccard (1553 – 1611) Muhlhausen – Thuringen – Berlino – Germania – Tra i più noti compositori tedeschi, insieme a Jacob Regnart (1540 ca. – 1599) e Leonhard Lechner (1550 ca. – 1606), compose la musica nella tradizione del canto popolare polifonico ed i madrigale italiano.

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Orlando Gibbons (1583 – 1625) Oxfordchire – Canterbury – Regno Unito – Durante l’epoca elisabettiana, la cultura musicale in Inghilterra è molto attiva e, tra i più noti musicisti inglesi primeggia il compositore ed organista Orlando Gibbons.

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John Dowland (1562 – 1626) Londra – Famoso compositore e liutista inglese, insieme ad altri compositori come John Bull (1562 ca. – 1628) e William Byrd (1543 ca. – 1623), rese intensa la storia musicale in Inghilterra nell’epoca elisabettiana.

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Tomás Luis de Victoria (1548 ca. – 1611) Sanchidrian – Madrid – Spagna – Tra i più importanti compositori di musica sacra in Europa, fu precursore di Palestrina, seguendo l’influenza dei compositori franco-fiamminghi ed italiani per la cappella pontificia di Roma, insieme al compositore Cristobal de Morales nel tardo Rinascimento.

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Vincenzo Galilei (1520 – 1591) Santa Maria a Monte – Pisa – Firenze – Padre del grande scienziato Galileo Galilei, fu l’iniziatore del principio sull’opera, o melodramma. Compositore di madrigali e di brani per liuto, aveva composto alcuni recitativi come “I canti del conte Ugolino”, tratti dal poema di Dante Alighieri accompagnati dal liuto.

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Jacopo Peri (1561 . 1633) Roma – Firenze – Il cantante Jacopo Peri apparteneva ad un circolo umanista la “Camerata fiorentina“, fondato dal patrizio fiorentino Giovanni Bardi e scrisse le due prime opere della storia della musica: “Dafne” nel 1594 e rappresentata nel 1597 – 1598 ed “Euridice” nel 1600.

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Giulio Caccini (1551 – 1618) Lazio – Firenze – Virtuoso nell’arte del canto Giulio Caccini scrisse anche Euridice come musicista, proseguendo l’innovazione degli artisti della “Camerata” nel fare musica per sostenere il testo poetico come nel teatro greco antico, creando lo stile rappresentativo.

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Claudio Monteverdi (1567 – 1643) Cremona – Repubblica di Venezia – Musicista al servizio del duca di Mantova, fu autore di numerosi madrigali, in cui primeggiava una voce solista nell’armonia degli accompagnamenti e compose i primi capolavori della musica drammatica. Nel 1607 scrisse la sua prima opera drammaticaOrfeo“, seguirono in tarda età “L’incoronazione di Poppea” nel 1642 ed “Il combattimento di Tancredi e Clorinda” nel 1624, madrigale drammatico.

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Alessandro Scarlatti (1660 – 1725) Palermo – Napoli – Nel XVII° secolo l’opera italiana primeggia e si diffonde in Italia ed dall’estero, soprattutto nelle città di Firenze, Mantova, Roma, Venezia e Napoli con il maestro dell’opera napoletana, Alessandro Scarlatti che ha scritto 115 opere, mentre l’arte dei cantanti e dei maestri del bel canto, assume l’elemento primario dell’opera italiana.

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Giovan Battista Lully (1632 – 1687) Firenze – Parigi – L’opera francese unì il balletto di corte con l’opera veneziana, che ebbe come maestro il fiorentino Giovan Battista Lully, il quale aprì la via alla grande tragedia lirica.

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Heinrich Schütz (1585 – 1672) Bad Kostritz – Dresda – Germania – L’opera tedesca con l’apporto del maestro Heinrich Schütz, seguì le basi di quella italiana per divenire uno stile barocco e popolare con la scuola di Amburgo.

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Henry Purcell (1659 – 1695) Westminster – Londra – Marsham Street – Londra – L’opera inglese si identifica con le composizioni musicali di Henry Purcell, che fu iniziatore della musica barocca.

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Giovanni Battista Pergolesi (1710 – 1736) Jesi – Pozzuoli – Le opere buffe e comiche che erano commedie con l’inserimento del canto, furono composte dal noto compositore musicale Giovanni Battista Pergolesi, da Cimarosa e Gréty.

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Christoph Willibald Gluck (1714 – 1787) Berching – Germania – Vienna – Austria – Noto compositore tedesco che ha rinnovato l’arte del melodramma e promotore di un’innovazione nella composizione musicale, tramite Wagner nel XIX° secolo.

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Johann Sebastian Bach (1685 – 1750) Elsenach – Lipsia – Germania – Dalla fine del XVI° al  XVIII° secolo, durante l’età barocca, si distinguono due personalità della cultura musicale: Johann Sebastian Bach e Haendel, compositori che lavoravano su commissione. Johann Sebastian Bach dovette seguire l’orientamento del principe Leopold d’Anhalt-Kothen, che era un calvinista e rifiutava la musica di chiesa, mentre si sviluppava in quel periodo un’evoluzione socio-economica, dove l’epoca dei monaci-musicisti e dei maestri di cappella era terminata per dare spazio agli strumentisti di professione nella rappresentazione di opere musicali con orchestre.

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Georg Friedrich Händel (1685 – 1759) Halle – Germania – Londra – Regno Unito –  Maestro dell‘oratorio ha iniziato la sua carriera di musicista ad Amburgo, dove ha composto opere d’ispirazione italo-germanica, secondo la tradizione del tempo. L‘oratorio l’ha realizzato in modo più grandioso, facendo alternare le “arie” per una sola voce con accompagnamento orchestrale, alle composizioni polifoniche per coro ed orchestra che sono di notevole ampiezza.

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Jacques Champion de Chambonnières (1601 – 1672) Parigi – Nel periodo barocco progredisce l’arte strumentale, tra cui la musica per clavicorda e clavicembalo. Jacques Champion de Chambonnières fu un clavicembalista francese che eseguì una musica su programma del tipo “suite” raffinata ed impreziosita.

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LA MUSICA NELL’ARTE DELLA PITTURA

Il Centro Accademico Maison d’Art di Padova presenta un suggestivo itinerario illustrativo e documentario di opere d’arte di artisti del passato storico ad oggi che hanno realizzato dipinti ispirate dalla musica per sublimare l’arte nella sua essenza, dove il suono si accompagna al colore con armonia per esprimere una melodia che nasce dalla bellezza della poetica del sentimento come una sinfonia.

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Caravaggio (1571 – 1610) Milano – Porto Ercole – Suonatore di liuto

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LA PITTURA E SCULTURA D’OGGI IN MUSICA

La musica è un linguaggio universale che accomuna diversificate culture, storie e tradizioni dei popoli, progredendo in parallelo con altre discipline artistiche, tra le quali pittura e scultura per interagire in perfetta sintonia nella creatività di una totale armonia e comunicare bellezza, sentimento, ma anche  incoerenze dell’odierna civiltà artistica. Il Centro Accademico Maison d’Art di Padova presenta un interessante itinerario artistico di opere d’arte dei maestri d’oggi che realizzano singolari ed autentiche creazioni ispirate dalla musica.

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Paolo Bondi – Livorno

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Alessandro Fioraso – San Mauro – Torino

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Paride Bruni – Imola – Bologna

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Paride Bruni

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Paride Bruni

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Paride Bruni

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Erna Fossati – Trieste

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Domenico Cialone – Roma

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Domenico Cialone 

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Paola Politano – Cuneo

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Franco Carletti – Siena

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Marco Lanno – Magenta – Milano

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Michele Affatato – Foggia

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STORIA DELLA DANZA

La danza è una disciplina artistica universale che risale ad antiche origini, mentre alla fine del Medioevo si avvia la danza accademica, le cui regole sono rimaste inalterate negli ultimi due secoli, come le coreografie più avanzate che ricorrono alla tecnica tradizionale. Anche la ricerca e le variazioni seguono il tema gestuale classico, perché i gesti fondamentali sono corrispondenti al corpo umano. Il Centro Accademico Maison d’Art di Padova presenta un interessante itinerario illustrativo e documentario sulle linee storiche fondamentali della danza sino ai giorni d’oggi.

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Il balletto era considerato un divertimento teatrale danzato nelle corti principesche rinascimentali e nasce in Italia nel XV° secolo

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I primi coreografi che ebbero successo furono Antonio Cornazano, Guglielmo Ebreo e Domenico da Piacenza che ebbe grande notorietà nella città di Ferrara

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Domenico da Piacenza (1390 – 1470) Piacenza – Ferrara – Ha arredato il primo trattato sulla danzaDe arte saltandi et choreas ducendi“, manoscritto archiviato nella Biblioteca Nazionale di Parigi

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Dal XV° al XVI° secolo l’arte del balletto svolge temi pastorali, galanti e mitologici

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Dal 1568 nella compagnia veneziana dei Gelosi i principali ballerini e coreografi sono i danzatori e i mimi della compagnia nota nell’epoca

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Nel 1545 nasce la prima scuola di “ballo nobile” a Milano, da cui esce Baltazarini di Belgioioso che fondò a Parigi nel 1555 il Ballet comique de la Reyne

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Continuarono la tradizione dei balletti principeschi i maestri Cesare Negri e Fabrizio Caroso, mentre in Francia nel XVII° secolo il balletto di corte si perfeziona e diviene uno spettacolo molto curato dagli aspetti diversificati

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Nella tradizione dei balletti principeschi è famosa “La primavera che trionfa sull’inverno” di Gabriele Onenzano nel 1657

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Jean-Baptiste Lully (1632 – 1687) Firenze – Francia – Compositore – strumentista e ballerino è stato una personalità nel XVII° secolo insieme a Charles Louise BeauchampsLully con Molier inventa la commedia balletto: Les facheux, Le bourgeois gentilhomm ed altre commedie

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Luigi XIV° di Francia detto il Re Sole (1638 – 1715) fonda l’Accademica reale di danza, mentre il balletto di corte progredisce nel fasto e nella tecnica

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Il balletto di corte continua con successo nel XVIII° secolo con artisti come Marie Sallè, i fratelli Dumoulin, Marie Anne Cupis De Camargo e Barbarina Campanini 

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Marie Sallé (1707 – 1756) La Rochelle – Parigi – Durante il balletto “Les Indes galantes” realizzato nel 1735, Marie Sallè  spiccò con grande successo

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Nel XVIII° secolo l‘opera-balletto diviene un teatro danzato. John Weaver, direttore di balletto, unisce la danza alla pantomina ed invita al Covent Garden di Londra Marie Sallè che interpreta Pygmalion – Le Trionphe De Cupidon

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Jean-Georges Noverre (1727 – 1810) Parigi – Saint – Germain – en – Laye – Personaggio di spicco del XVIII° secolo che scrisse “Lettere sulla danza e sui balletti” nel 1760 che divenne un classico della letteratura coreografical’arte del balletto acquista un valore drammatico e teatrale nella ricerca della semplicità dei costumi

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Jean-Georges Noverre  “Lettere sulla danza e sui ballettitesto scritto nel 1760 

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Gasparo Angiolini (1731 – 1803) Firenze – Milano – Compositore e coreografo sviluppa il concetto del balletto d’azione come rappresentazione del balletto espressivo, divenendo il massimo esponente della riforma del teatro di danza in Italia nel XVIII° secolo

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Vincenzo Galeotti (1733 – 1816) Firenze – Copenaghen – Allievo di Angiolini fu un noto coreografo che debuttò a Venezia ed in seguito si trasferì a Copenaghen nel 1775, assumendo la direzione del Royal Danish Ballet

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Nel 1778 il Teatro alla Scala di Milano viene inaugurato e raggiunge ampia notorietà con il coreografo Salvatore Viganò

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Carlo Blasis (1795 – 1878) Napoli – Cernobbio – Coreografo e danzatore, è stato un noto teorico sul balletto romantico italiano e scrisse trattati didattici: il “Trattato elementare…. dell’arte della danza” nel 1820 e il “Manuale completo della danza” nel 1830 che riguardano l’insegnamento indispensabile della danza accademica

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Teatro Bolshoi – Carlo Blasis fu coreografo ed insegnante al Bolshoi di Mosca verso il 1862, rinnovando l’interpretazione che predomina sulla creatività

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Enrico Cecchetti (1850 – 1928) Roma – Milano – Ballerino – coreografo ed insegnante, è stato allievo di Carlo Blasis e maestro della Pavlova, di Nijinsky e di Serge Lifar

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Anna Pavlova (1881 – 1931) San Pietroburgo – Russia –  Hotel Des Indes – Olanda Meridionale – Paesi Bassi – Famosa ballerina russa ha interpretato il balletto romantico in maniera espressiva che tende all’immaginario, mentre i passi, la danza sulle punte, le successioni, gli arabeschi e le piroette rappresentano una metafisica dell’irreale per seguire il mondo fantastico dei poeti romantici

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Maria Taglioni (1804 – 1884) Stoccolma – Marsiglia – Svezia – Francia – Ballerina romantica e diva ha interpretato con successo la Silfide nel 1832 ed è stata celebre la sua rivalità con Fanny Essler 


Carla Fracci e Peter Schaufuss nel balletto romantico Sylphide nel 1987
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Carlotta Grisi (1819 – 1899) Visinada – Croazia – Ginevra – Svizzera – Nota ballerina romantica ha interpretato con il balletto Giselle nel 1841

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Carla Fracci e Rudolf Nureiev nel balletto classico Giselle nel 1969

Carla Fracci e Erik Bruhn nel balletto classico e romantico Giselle nel 1969

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Fanny Cerrito (1817 – 1909) Napoli – Parigi – Nota ballerina che insieme a Lucille Grahn, Jules Perrot e Arthur Saint-Leon, acquista celebrità nei balletti romantici

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August Bournonville (1805 – 1879) Copenaghen – Danzatore e coreografo danese è considerato tra i più noti artisti romantici dell’epoca e diresse l’Opera di Copenaghen

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Rita Sangalli (1849 – 1909) Milano – Elba – Dopo il 1870, il balletto romantico decade e l’arte della danza inizia un periodo di declino, ravvivato da  ballerini virtuosi come Rita Sangalli, Rosita Mauri, Carlotta Zambelli e Adeline Genée

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Rosita Mauri (1850 – 1923) Reus – Spagna – Parigi – Francia – Ballerina di fama internazionale, ebbe successo dal 1887, esibendosi a La Scala di Milano per proseguire la sua affermazione artistica con il compositore francese Charles Gounod nell’Opera di Parigi nel 1888 con la Polyeucte

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Carlotta Zambelli (1875 – 1968) Milano – Nota ballerina che ha riscosso ampio successo a Parigi, completando la sua carriera con l’insegnamento

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Adeline Genée (1878 – 1970) Arthus  – Danimarca – Londra – Regno Unito – Nota ballerina internazionale, ebbe molto successo a Londra dal 1897 al 1907 per proseguire la sua carriera negli Stati Uniti d’America. Paragonata alla celebre ballerina Maria Taglioni per una danza romantica lieve e raffinata, concluse la sua carriera artistica, divenendo nel 1920 presidente della Royal Academy of Dancing sino al 1954

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Loie Fuller (1862 – 1928) Illinois – Stati Uniti – Parigi – Francia – Loie Fuller insieme alla ballerina Isidora Duncan ha realizzato una rivoluzione artistica come pioniera della danza moderna, accolta entusiasticamente da un giovane pubblico

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Isadora Duncan (1877 – 1927) San Francisco – California – Stati Uniti – Nizza – Francia – Danzatrice statunitense è stata ideatrice e promotrice della nuova danza moderna

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Charles Didelot (1767 – 1837) Stoccolma – Svezia – Kiev – Ucraina – La scuola Russa rinnova il balletto con l’arte della danza accademica nel XIX° secolo con l’apporto del coreografo francese Charles Didelot nell’Opera di Pietroburgo che fu allievo di Daubervall e di Vestris

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Jean Dauberval (1742 – 1806) Montpellier – Francia – Tours – Francia – Ballerino e coreografo francese nel 1763 divenne primo ballerino della Scuola di balletto dell’Opéra de Paris, dove fu allievo

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Auguste Vestris (1760 – 1842) Parigi – Francia – Noto ballerino francese debuttò in età giovanile all’Opéra di Parigi nel 1772 – incoraggiato dal padre che gli tracciò la strada del successo, svolse la sua carriera artistica, tra Londra e Parigi, quando scoppiò la Rivoluzione francese – Dal 1816 dedicò la sua arte all’insegnamento, formando ballerini  come Marius Petipa, Lucien Petipa, Jules Perrot, Fanny Elssler e Maria Taglioni

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Marius Petipa (1819 – 1910) Marsiglia – Francia – Gurzuf – Ballerino e coreografo francese, è stato allievo di Vestris e collaboratore di Perrot a Parigi per divenire professore alla scuola imperiale del Balletto nel 1847. Dopo aver diretto una cinquantina di balletti romantici, rielaborò circa sessanta balletti classici, tra cui Giselle, Silfide, La bella addormentata nel bosco nel 1880 che fu rappresentata da Carlotta Brianza ed Enrico Cecchetti. Nel 1895 Pierina Legnani interpreta nella danza classica il lago dei cigni, Raimonda nel 1898 e I milioni dell’Arlecchino nel 1900. Con Marios Petipa hanno debuttato Anna Pavlova, Tamara Karsavina e Michail Fokin, rivalutando la danza maschile nel virtuosismo per emergere dal protagonismo delle ballerine.

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Carlotta Brianza (1867 – 1930) Milano – Parigi – Francia – Prima ballerina della Scala di Milano, dove fu istruita nella danza dal maestro Carlo Blasis dal 1837 al 1850

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Enrico Cecchetti (1850 – 1928) Roma – Milano – Ballerino – coreografo e maestro di danza, riconosciuto per il suo virtuosismo che ha determinato la rivalutazione della danza maschile, considerata all’inizio del secolo secondaria, rispetto a quella delle ballerine

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Pierina Legnani (1868 – 1930) Milano – Prima ballerina assoluta per il Balletto imperiale di San Pietroburgo ed eseguì balletti con ampio successo di Marius Petipa, tra i quali “Il lago dei cigni”

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Anna Pavlova (1881 – 1931) San Pietroburgo – Russia – L’Aia – Olanda – Con Marius Petipa ha debuttato anche Anna Pavlova, famosa ballerina russa, tra le più note nei primi anni del ‘900

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Tamara Platonovna Karsavina (1885 – 1978) San Pietroburgo – Russia – Beaconsfield – Regno Unito – Tamara Platonovna Karsavina ha debuttato con Marius Petipa e fu una grande interprete della danza nei balletti di Serghei Diaghilev

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Sergej Pavlovič Djagilev (1872 – 1929) Selišči – Russia – Venezia – Fondatore dei “Balletti Russi“, fu una personalità che rinnovò il balletto, influenzando l’arte contemporanea con una sintesi armoniosa, tra la musica, la coreografia e la scenografia, mediante la collaborazione di artisti che contribuirono con la loro creatività come: Matisse, Picasso, Braque, Juan Gris, Benois, Bakst ed altri, ottenendo, dal 1909 al 1929 ampio successo da un pubblico internazionale.

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L’incontro di Pablo Picasso con  Jean Cocteau, fu l’occasione, andando a Roma nel 1917 per la realizzazione di scene, sipari e costumi per i Balletti Russi con la collaborazione di  Sergej Pavlovič Djagilev.

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Lyubov Yegorova (1880 – 1972) San Pietroburgo – Russia – Parigi – Francia – Ballerina nel 1914, è stata una presenza importante nei Balletti Russi, avendo s studiato danza all’Imperial Theater School di San Pietroburgo – nel 1918 è nota la sua interpretazione nel balletto “La bella addormentata nel bosco” con Vaslav Nijnsky.

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Vaclav Fomič Nižinskij (1889 – 1950) Kiev – Ucraina – The London Clinic – Londra – Regno Unito – Ballerino e coreografo, è considerato tra i più grandi interpreti nella storia per il suo virtuosismo che ha manifestato ampiamente nei Balletti Russi di Sergej Pavlovič Djagilev. In età giovanile, Nijinsky fu accettato all’Imperial Ballet School, divenendo membro nel 1907 per continuare la sua brillante carriera artistica.

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Anton Dolin (1904 – 1983) Slinfold – Regno Unito – Parigi – Francia – “Primo ballerino” e coreografo inglese, partecipò dal 1923 nella compagnia dei Balletti Russi di Sergej Djagilev.

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Alicia Markova (1910 – 2004) Londra – Ballerina – coreografa – direttrice artistica ed insegnante, è considerata, tra le più note e massime ballerine della danza classica del xx° secolo a livello internazionale, partecipando ai famosi Balletti Russi di Sergej Pavlovič Djagilev e fondatrice del “The Royal Ballet“, essendo riconosciuta Prima Ballerina assoluta.

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Alexandra Danilova (1903 – 1997) Peterhof – Russia – New York – Stati Uniti – Prima ballerina, partecipò ai Balletti Russi di Sergej Pavlovič Djagilev, divenendo insegnante russa naturalizzata statunitense con ampi riconoscimenti artistici nel 1898 con I Kennedy Center Honors.

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Ol’ga Aleksandrovna Spesivceva (1895 – 1991) Rostov sul Don – Russia – New York – Stati Uniti – Considerata tra le massime ballerine romantiche della sua epoca, partecipò ai Balletti Russi dal 1916 negli Stati Uniti con un’innegabile maestria esecutiva nella danza classica.

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Natalia Gonciarova (1881 – 1962) Negaevo – Russia – Parigi – Francia – Nota pittrice russa, partecipò ad una mostra di artisti russi al Salon d’Automne di Parigi nel 1906, curata da Sergej Pavlovič Djagilev, realizzando il bozzetto per “il gallo d’oro” nel 1914 con la musica di Rimski – Korsakov e Njinsky.

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Léon Bakst (1866 – 1924) Grodno  – Parigi – Pittore – scenografo e costumista russo, ha collaborato nella realizzazione dei Balletti Russi organizzati da Sergej Pavlovič Djagilev.

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1913 – Costume di Leon Baskst per i Balletti Russi orientali.

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Serge Lifar (1905 – 1986) Kiev – Ucraina – Losanna – Svizzera – Ballerino e coreografo, fu invitato all’Opera di Parigi dal direttore Rouchè nel 1929, rinnovando la tradizione francese nella danza classica nei suoi spetti tecnici di esecuzione per evidenziare il balletto dalla scenografia e dalla musica come aveva realizzato con successo Diaghilev nei suoi famosi Battetti Russi.

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Yvette Chauviré (1917 – 2016) Parigi – Francia – Famosa ballerina ed attrice francese partecipò alla compagnia diretta artisticamente da Serge Lifar con altri noti ballerini, intitolata Nouveau Ballet de Monte-Carlo che nel 1950 divenne Le Grand Ballet du Marquis de Cuevas, mecenate spagnolo.

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Lycette Darsonval (1912 – 1996) Coutances – Manche – Saint-Loubès – Gironde – Francia – Nota ballerina francese si affiancò a Serge Lifar nella danza tradizionale Francese con altre  famose ballerine come Solange Schwarz nei principali successi di repertorio, tra cui Bolero di Ravel (1942).

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Solange Schwarz (1910 – 2000) Parigi – Francia – Tra le più note ballerine francesi, partecipò all’Opera di Parigi dal 1930 con Serge Lifar e nella compagnia Le Grand Ballett du Marquis de Cuevas, seguendo la rinascita del balletto francese nella tradizione classica.

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Liane Daydé (1932) Parigi – Ballerina di fama internazionale, si affianca a Serge Lifar nella compagnia Le Grand Ballett du Marquis de Cuevas, dopo la sua partecipazione all’Opera di Parigi nel 1946, assumendo ruoli di preminenza nei balletti di tradizione francese nella danza classica.

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Jacqueline Moreau (1926 – 2018) Bandol – Francia – Stella internazionale della danza classica, fu prima ballerina al Teatro dell’Opera di Parigi dal 1946 al 1951 e prima ballerina nella compagnia del Le Grand Ballett du Marquis de Cuevas dal 1951 al 1959. 

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George Skibine (1920 – 1981) Yasnava Polvana – Russia – Dallas Texas – Stati Uniti – Noto ballerino russo, partecipò insieme a John Taras e Rudolf Nureiev ai numerosi balletti della compagnia del Le Grand Ballett du Marquis de Cuevas, diretta da Serge Lifar che ebbe un periodo di 15 anni di brillanti spettacoli, rimanendo un episodio rilevante nella storia del balletto di tradizione francese, senza elementi di rinnovamento.

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Rudol’f Nureev (1938 – 1993) Irkutsk – Russia – Levallois – Perret – Francia – Rudol’f Nureev, erede della grande tradizione classica francese, ballerino e coreografo, è considerato insieme alla ballerina Carla Fracci, da critici internazionali, uno dei più grandi danzatori del XX secolo.

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Il ballo Excelsior (Manzotti) manifesta un rinnovamento, dopo un periodo di decadenza creativa nel balletto in Italia alla fine dell’800, esaltando motivi Liberty del floreale, proponendo ottimismo nel periodo umbertino per aprirsi al balletto moderno.

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Arturo Toscanini (1867 – 1957) Parma – Riverdale – New York – Considerato uno dei più grandi direttori d’orchestra per il suo virtuosismo tecnico nella cura minuziosa di ogni dettaglio, favorito dalla sua brillante memoria nel dirigere i brani musicali, riapre nel 1925 il Ballo della Scala, diretto da Enrico Cecchetti, dopo la sua chiusura nel 1917.

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Aurel Milloss (1906 – 1998) Ozora – Ungheria – Roma – Un’assenza della creatività nell’arte della danza classica, si manifesta, fra le due guerre del ‘900 con una svolta decisiva, però, segnata dalla professionalità di Aurel Millos nella disciplina di danza classica.

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Vera Colombo (1931 – 1999) Milano – Nota ballerina di danza classica, fu diplomata alla Scuola del Teatro alla Scala di Milano, dal 1954 al 1975 nel periodo, in cui si assiste ad uno sviluppo dell’attività internazionale del corpo di ballo della Scala che presenta grandi personalità artistiche come Carla Fracci e Liliana Cosi.

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Carla Fracci (1936) Milano – Considerata tra le più note ballerine del ‘900 per il suo inconfondibile stile e la sua bravura tecnica nella danza classica in tono romantico, ha danzato con famosi ballerini come Rudol’f Nureev, Vladimir Vasiliev, Bruhn e Roberto Bolle.

 

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Roberto Bolle (1975) Casale Monferrato – Notato nel 1990 da Rudol’f Nureev, è considerato il primo ballerino di fama mondiale come Étoile del Teatro alla Scala di Milano e Principal Dancer dell’American Ballet Theatre di New York.

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Liliana Cosi (1941) Milano – Ballerina di fama internazionale, dopo essere stata allieva nella scuola di ballo nel Teatro La Scala di Milano, dove si è diplomata, si trasferisce in Russia per acquisire il perfezionamento dell’arte della danza classica nel suo stile inconfondibile.

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Maurice Béjart (1927 – 2007) Marsiglia – Francia – Losanna – Svizzera – Ballerino e coreografo francese ha determinato una forma innovativa nel balletto contemporaneo con l’intervento della musica elettroacustica di Pierre Schaeffer e Pierre Henry nel balletto “Symphonie pour un homme seul” nel 1955 – Con la compagnia del Ballet du XX Siècle realizzò i balletti Orphée nel 1958, La sagra della primavera nel 1960, Les quatre Fils Aymon 1961, La IX simphonie e Le Voyage.

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LE POETICHE DELLA DANZA NELLA PITTURA E SCULTURA D’OGGI

Da sempre, la danza ha ispirato la poetica nella creatività degli artisti per ricercare la bellezza che si libra nelle movenze in passo di danza e sublimare l’armonia in totale sintonia con la musica. Il Centro Accademico Maison d’Art di Padova presenta un originale ed interessante percorso creativo e storico di opere d’arte dei maestri d’oggi, che raffigurano l’incantevole armonia in passi di danza con con poetiche e modalità tecniche-espressive differenti nel linguaggio universale dell’arte.

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Erna Fossati – Trieste

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Erna Fossati

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Erna Fossati

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Erna Fossati

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Erna Fossati