Palumbo Fiorella

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L’artista Fiorella Palumbo vive ed opera Ladispoli (Roma)

Cell.347.9268553

e-mail: palumbomariaeugenia100@yahoo.com

BIOGRAFIA

Nativa di Bracciano in provincia di Roma, sin da piccola ho amato contemplare la natura e le incredibili sfumature di cui si veste nel corso del giorno e nell’avvicendarsi delle stagioni tanto che quando ricevetti per la prima volta come dono una scatola di pastelli, non indugiai un istante nel rappresentare quel mio mondo interiore infantile, connotato da una visione del reale commista al fantastico ed al fiabesco. Genitori sapienti, con uno splendido bambino interiore, salvaguardato nonostante gli affanni e le responsabilità di conduzione di una famiglia numerosa, hanno rappresentato per me la fonte della curiosità creativa e della conoscenza: mi hanno assecondata, incitata e sostenuta nelle difficoltà facendo sì che sviluppassi interessi culturali in generale e propensione all’esternare attraverso il mezzo grafico stati d’animo e visioni del mondo personali.

La passione per la pittura che mi caratterizza trova qui la sua origine ma, quando in età adolescenziale, con gli studi superiori scoprii il fascino della filosofia, il mio percorso di vita conobbe una svolta: attraverso gli studi umanistici maturai quale obiettivo lavorativo quello di insegnare nella scuola. Non avevo conseguito ancora la laurea che mi ritrovai di ruolo nella scuola primaria, quindi in quella secondaria dove ho insegnato filosofia, storia, psicologia ed altre scienze umane. Fonte di ricchezza il rapporto con i bambini come quello con gli adolescenti, impegno granitico e scarso tempo a disposizione per altro. In pensione dal 2011, la passione per l’arte ha ritrovato il suo spazio-tempo privilegiato nelle forme e nei contenuti dell’età matura ma con uno spirito che richiama quella bambina che giocava con i suoi genitori-bambini.

Sono un’ autodidatta che si diverte con le tele ed i colori ad olio, che nel dipingere ha scoperto la validità di concezioni estetiche-filosofiche di tutti i tempi: dall’arte come catarsi nei momenti bui della solitudine depressiva, all’arte come anelito all’infinito romantico, all’arte che stimola all’espressione di messaggi di contenuto vuoi dei mali e delle contraddizioni del proprio tempo, vuoi di ricerca del paradiso perduto di tempi e spazi più a misura d’uomo, vuoi di ri-scoperta del mondo interiore, vuoi del divino che tra le ombre emana bagliori di una spiritualità che reclama “altro”.

Amo dipingere ciò che ammiro: che mi trasmette emozioni e induce alla riflessione, che richiama l’introspezione e stimola alla ricerca del quid sostanziale.

Negli scorci del paesaggio urbano, nelle piazze storiche ove campeggiano i capolavori della scultura come dell’architettura, dove lo sguardo trova riposo e la mente tregua dal frastuono metropolitano, nelle atmosfere de tramonti e delle luci artificiali che sfidano il buio notturno, gravitano contenuti emozionali che mi affascinano e incitano a rappresentarli sulla tela.

La ricerca del quid o dell’invisibile prosegue in me anche nella ritrattistica di personaggi “famosi” di cui tento di penetrare il mondo interiore attraverso quei particolari che spesso sfuggono allo sguardo distratto: autentiche perle di conoscenza dei nostri simili, in cui ritrovarsi “in qualche modo”