Storia dell’Arte Italiana dei Maestri d’oggi

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Carlo Carrà – Quargnento – Milano (1881 – 1966)

“… La grande inquetudine che si nota nell’odierna arte europea – e dicendo europea sottintendiamo anche l’italiana – non può durare in eterno e forse preconizza il risveglio d’una nuova coscienza estetica. La pittura moderna, dopo anni ed anni di introspezione minuziosa dei fenomeni naturalistici, sente oggi il bisogno di una sintesi spirituale superiore.”

STORIA DELL’ARTE ITALIANA DEI MAESTRI D’OGGI

Il Centro Accademico Maison d’Art di Padova presenta un itinerario significativo ed informativo nell’attualità delle arti pittoriche e scultoree che evidenziano nuove modalità stilistiche nella continuità storica, percorrendo i tempi odierni in una dimensione nuova, nel cui solco, la ricerca espressiva continua oltre l’avanguardia storica per ricostruire e riproporre con intenti innovativi, i mezzi peculiari dell’arte che distinguono i maestri d’oggi nella loro valenza ed autonomia stilistica. Nessuna rottura con il passato, quindi, ma tradizione ed avanguardia si incontrano, tra raffinatezze ed asprezza di cromie per rinnovare e stravolgere ciò che ha costituito le basi del percorso evolutivo della storia dell’Arte Italiana nell’ambito internazionale.

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Connie Sciacca – Catania – E’ nel senso scenografico dell’arte surreale che si rivela l’autenticità e la peculiarità artistica nella narrazione figurativa, mentre l’immagine si presenta trasognata nell’apparizione di una giovane donna, dai capelli fluenti con ali luminose in una notte di stelle. Ciò che risalta, è proprio il passaggio verso una dimensione onirica nel simbolismo espressivo, dove l’eterea figura femminile, libera da una gabbia dorata creature in luce con un coinvolgimento spirituale. Così, la bellezza immediata del sogno si lega ad una trascrizione di sentimento nelle radici storiche della Sicilia, terra in cui l’acqua e la luce ne sono le fonti simboliche. Alla fine, il linguaggio esplicito della rappresentazione va al di là della visione irreale per divenire con una raffinata lettura simbolica, espressione di libertà interiore che nasce dalla tradizione in un alone di magica poesia per un’inedita idea d’arte.

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Franco Tagliati – Guastalla – Reggio Emilia – I misteri della vita scorrono nella trama pittorica in un scenario fantastico che determina una vivacità della rappresentazione ed una risonanza visiva nel brillante cromatismo, legata alla realtà, tra immaginazione e fantasia. Così, il ricordo vive nei personaggi del suo mondo evocativo che appartengono ad una magica teatralità, mentre la narrazione figurativa allude ai significati e simbologie, attraverso un’attività intellettuale che esplicita la sua passione per i racconti e la poesia, come specchio e voce dell’anima. Nel vigore espressionista e nell’ambito dell’uomo, delle sue azioni e fantasie, tra aspetti psicologici e formalistici, si snoda il racconto pittorico, commedia di figure immaginarie che animano forme e colori per un sentire interiore nell’essenza della vita per un nuovo linguaggio d’arte.

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Pamela Pagano – Roma – Una rinnovata classicità, affiora in passo di danza per un armonioso equilibrio con il reale. Tra penombre ed effetti chiaroscurali, sento il respiro di una civiltà ellenica ed una teatralità di evocazione barocca, ricondotta ad un sentimento contemporaneo nella ricerca di un benessere fisico e psichico nella libertà espressiva della figura umana nelle movenze di un ballo, tra luci della ribalta per vivere una bellezza che non è soltanto estetica, ma espressione di sentimenti dello spirito per un nuovo filone d’arte.

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Raffaele Turati – Milano – Un viaggio utopico nella notte: una meta ideale, cui puntare. Nella trama pittorica è ricorrente questo tema, unendo l’immaginario con lo spettacolare in forme e colori che lievitano nella fantasia. Così, il sogno si inserisce nel contesto del paesaggio, del ricordo per ricondurre la scena nell’abbandono all’inconscio, mentre il racconto pittorico si svela sospeso in un’atmosfera del tempo irreale e nell’apparizione inconsueta dei dati figurali posti, tra il sogno e la memoria in una narrazione allusiva, quanto, simbolica di una trasognata realtà, aprendo nuovi orizzonti alla vita per una nuova modalità d’arte.

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Francesco Melpignano – Trento – Il segno scorre veloce con padronanza sul supporto di carta, aprendo varchi alla fantasia creativa, ed insieme costruisce forme che si identificano nella minuzia dei particolare di una raffinata arte descrittiva e verista nel gioco chiaroscurale. Può essere un ulivo millenario del Salento, il volto stanco di un’anziana donna, le mani rugose di un vecchio. E’ allora che il nostro sguardo capta qualcosa che va al di là della rappresentazione grafica: ogni dato figurale assume un significato psicologico, come se l’autore volesse rivelarci ciò che non possiamo percepire con i sensi. Ecco perché, i soggetti raffigurati sono sempre trasfigurati, attraverso una lettura simbolica, mentre i paesaggi si illuminano di luce dorata e si stagliano in un sogno sospeso nella memoria. Così, l’ulivo solitario racconta una vita che scorre e diviene radice affettiva della propria terra, acquistando, una nuova vitalità che nasce dagli echi dell’anima per un nuovo filone d’arte.

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Giuseppe Oliva – Vittoria – Ragusa – Una materia fluida dai riflessi luminosi si apre davanti al nostro sguardo, mentre lo spazio si dilata, senza confini, lasciando immaginare il mistero delle cose in profondità. E’ un panorama di incanto che svela il meraviglioso in un attimo sfuggente, ma sempre vibrante di luce, dove tutto sfuma nei vapori dell’aria, ondeggiando nelle acque della fantasia che si astrae dal reale per divenire sogno, che lievita nella mente. E’ una pittura di straordinaria suggestione cromatica, dagli azzurri marini che ci trasportano lontano nell’abbandono all’armonia universale. Oltre la stessa concettualizzazione dell’immagine, attraverso una pittura di gestualità informale che supera le avanguardie storiche, dove la stessa materia pittorica, variata nelle sfumature di un colore dominante, tra il blu ed il verde, diviene illusione nella diafana trasparenza dell’acqua con un passaggio di metamorfosi, in cui l’immagine appare riflesso speculare di sentimenti in libertà di spirito per un nuovo linguaggio d’arte.

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Barbara Guidi – Verona – La pennellata scorre limpida nella freschezza del tocco e guida la mano dell’artista per dare l’impressione che l’immagine si dissolva nella luminosità con immediata spontaneità per respirare l’ariosità del cielo, la brezza marina nell’eco del mare con una declinazione tonale che risalta, tra i vapori dell’acqua, mentre l’orizzonte si dilata nell’immaginazione, sconfinando nella fantasia. Ecco perché, si percepisce l’unità dell’atmosfera, dove gli accordi tonali sono, sempre in armonia col sentire interiore, dove la profondità prospettica segue l’intensità della luce che si espande, oltre il paesaggio. E’ una narrazione dal timbro lirico che si libera con un volo dell’anima in afflato con l’universo per smaterializzare la pittura e condurla nel passaggio della trasfigurazione a pura essenza di bellezza in un’emozione per una nuova idea d’arte.

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Marilena Memmi – Casarano – Lecce – Risalta un’unità concettuale che lega i dipinti: la spiritualità. E’ una spiritualità di evocazione classica con preziosismi ottocenteschi in un’aura di lirica purezza, dove i colori monocromi, determinano nelle penombre atmosfere rarefatte e morbidezze di toni, mentre la raffigurazione angelica si staglia con valori soffusi di una libera e lieve gestualità pittorica. Anche nelle tematiche di carattere religioso si rivela un invito alla riflessione esistenziale per ricercare i profondi significati della vita. E’, sicuramente una pittura di bellezza etica che, comunque, non può distaccarsi da quella del reale, dove il racconto figurativo ha una forte impostazione interiore, seguendo il fascino dell’impressionismo nella luminosità che stempera i raffinati tonalismi per sublimare il linguaggio della bellezza che lievita nell’anima per una nuova ricerca d’arte.

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Raffaele Martin – Padova – Nella narrazione allusiva, quanto, onirica risalta un movimento rappresentativo che è insito nella pittura, mentre avanza in passo lieve una giovane donna in visione liberty come simbolo di armoniosa bellezza, delicatamente coperta da chiome fluenti ed immersa nella natura che sublima l’incanto del reale, stagliandosi dal supporto materico, tra tenue tonalità in magica fusione, in cui aleggia il sogno per un’inedita idea d’arte.

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Lorenzo Quaini – Lodi – Il volto giovanile e pensieroso si staglia dall’inserto informale e dorato in foglia d’oro come un manifesto della Pop Art americana, mentre lo sguardo profondo ed enigmatico, cela nei chiaroscuri in blu il mistero esistenziale. C’è un coinvolgimento psicologico nell’interazione, tra figurazione e la grafica che si dissolve in astrazione, cogliendo gli aspetti formalistici e della psiche per ricondurre con un’immediata comunicazione le visioni ad un abbandono interiore, provocando una risonanza visiva nell’immaginario collettivo per un nuovo linguaggio d’arte.

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Emilio Gianni – Bellusco – Monza – Il quotidiano diventa rivelazione, attraverso una visione personale ed interiore della realtà che si dilata nell’immaginario, dove l’antico portale nella minuzia cromatica e formale si illumina di una bianca luce, aprendosi ai misteri del tempo, tra storie secolari che parlano del passato. Così, l’originale visione nella morbidezza dei toni, svela un momento di silenzio nel perenne divenire delle cose che fluiscono nell’esistenza. Tutto si armonizza nella luminosità in una trasfigurazione metafisica nella poesia di cose semplici, tra mura polverose in un’aura silente ed in magica sospensione per una nuova modalità d’arte.

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Salvatore Sardisco – Monsummano Terme – Pistoia – Il volto dall’aria furbesca della monella, s’illumina di vitalità nel tocco fresco ed immediato nel brillante colorismo che con rapida lievità dona dinamismo all’immagine nella vivacità, determinando l’unità tonale. Così, il segno scorre intrepido e svela le pieghe della vita nel tenero incarnato, nell’attesa dell’illusione di un sogno per mutare il suo destino in una gioiosa felicità ed in un’innocente e spensierata fanciullezza per un’inedita ricerca d’arte.

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Mariangela Mariani – Monza – Il paesaggio marino diviene nell’azzurra luminosità rivelazione d’incanto e luogo immaginario nella trasfigurazione lirica del reale, dove il simbolismo espressivo nel cromatismo materico, vive il fascino di un sogno vangoghiano. Le dense pennellate, quindi, inseguono un’intensa e sfuggente suggestione con una freschezza del tocco istintuale e spontaneo che rende la veduta, sempre, in movimento respirando la brezza marina, mentre smuove le fronde dell’albero solitario, che spezza le onde tumultuose del mare come riflesso di uno stato d’animo in pura essenza d’emozione per una nuova modalità d’arte.

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Clara Ghelli – Bologna – Una nuova figurazione Pop Art s’accende di un intenso colorismo nei contrappunti luministici, determinando una dimensione interiore che coincide con il gesto pittorico liberatorio. Nella sapiente grafia e nella realizzazione di oggetti d’arte, unici nell’autenticità, la materia cromatica sprigiona un’energia cosmica, mentre la geometria di base, tra incastri e sovrapposizioni si raffina nella luce, divenendo una spinta all’immaginazione creativa in nuove forme oniriche nella coniugazione con una nuova analisi concettuale, superando i dettami accademici e regole precostituite in una libera espressione pittorica per un nuovo linguaggio d’arte.

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Mirna Bisulli – Cesena – L’espressione pittorica si libera in trasparenza nella spontanea gestualità informale, percorrendo una vibrante emozionalità, dove le armonie naturali in fiore s’innalzano nella solare luminosità, tra il reale e l’immaginario, divenendo trascrizione di significati esistenziali nel coinvolgimento spirituale per ricreare un’unità concettuale, dove la materia pittorica si raffina in pura essenza di luce per imprimere un roseo soffio lirico che nasce dall’interiorità, mentre ci parla di pace con ineffabile gioia per una nuova ricerca d’arte.

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Claudia Crestani – Lonigo – Vicenza – Nell’armonica fusione cromatica si apre un mondo onirico che svela una dimensione interiore ed infinita nella varietà dei momenti vissuti, dove una nuova spazialità, si colora di crepuscoli azzurri e fiammeggianti in un’atmosfera indefinita, che percorre sconfinate distese astratte di cielo in una libera evasione dei pensieri nel fascino dell’irreale, cogliendo nell’immaginario il volto cangiante dell’universo per un’inedita idea d’arte.

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Giuliana Casi – Sansepolcro – Arezzo – Sentimento plastico, rigore prospettico e vivacità cromatica si assommano nella rivisitazione contemporanea dell’opera di Piero della Francesca in un’integrità compositiva, in cui è evidente un senso volumetrico ed architettonico, che è idealizzato dalle penombre e da una particolare luminosità soffusa in lirica immaginazione nel sogno per una nuova modalità d’arte.

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Antonella Formenti – Milano – Nel sacro dittico la rappresentazione del divino è nell’essenza dell’icona della Madre della Tenerezza, mentre è colta in luce divina al colloquio con il Bambino, rivelando il mistero della Sua passione e morte. E’ una delle icone dipinte, secondo la tradizione da San Luca, su cui consumava le vivande la sacra famiglia ed offerta dall’evangelista alla Madonna. Accanto alla visione spirituale della Madre della Tenerezza splende il Cristo Pantokrator, il Signore del cosmo che indossa una tunica di color porpora, segno della Sua natura divina ed un manto bleu, simbolo della natura umana, esprimendo quella bellezza spirituale che richiama gli animi di coloro che, sempre più numerosi amano e sanno ammirare quest’arte di antica tradizione bizantina nell‘eterna purezza.

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Mario Cianciotti – Santeramo in Colle – Bari – Pittura svincolata da forme precostituite e da dettami accademici, esalta luminiscenze che si irradiano dal sole in tramonto nel verde paesaggio, tramite un’autentica espressione cromatica posta, tra il divisionismo e l’action painting per sviluppare un singolare dinamismo visivo nell’espressionismo simbolico, dove la visione perde le connotazioni fisiche e divenire allusione di un lirico sogno astratto in un turbinio di brillanti colori per un nuovo linguaggio d’arte.

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Tina Bruno – Trinitapoli – Foggia – Un’avventura magica scruta e s’inoltra, tra il variegare di fiori e foglie nei toni blu ed azzurri turchesi in libera gestualità pittorica ed in fluidità, alla scoperta di un’armonia naturale col fascino del mistero unito alle più sottili vibrazione d’animo, divenendo il tramite di un’emozionalità interiore che sgorga dalla forza del colore per svelare la poetica di un sogno per una nuova modalità d’arte.

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Vittorio Cimini – Frosinone – Le ninfee appaiono davanti al nostro sguardo, mentre fiori e foglie s’allontanano, tra i verdi riflessi in trasparenza nell’acqua con una lirica lontananza. Sento il respiro della tradizione impressionista nelle squisite morbidezze di colore e nella dissolvenza del paesaggio nella luce, che trasfigura la visione in armonia naturale con un’atmosfera indefinita nel sogno per un’inedita idea d’arte.

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Arte di Giò – Verona – Piante surreali s’innalzano in sinuosa armonia verso una distesa di cielo blu,  mentre il paesaggio onirico si carica di allusioni in una trasposizione simbolica nella narrazione fantastica, dove il vagheggiamento della realtà si fa abbandono all’inconscio ed all’irreale di un sogno irraggiungibile per un nuovo filone d’arte.

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Paolo Bondi – Livorno – Passione e determinazione per l’arte nell’integrità armonica, distingue l’opera lignea del cavalluccio marino, sapientemente scolpito e modulato nella sua forma naturale che trae vita dal supporto del legno con un lavoro sofisticato nei verdi riflessi del mare, rendendo la ricerca formale e scultorea autentica e personale nell’interpretazione del mondo marino con una proposizione figurale ricercata nei minimi particolari per un’inedita idea d’arte.

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Michele Robucci – Campodolcino – Sondrio – La pennellata impressionista scorre spontanea nella morbidezza dei valori soffusi nella rivelazione d’una giornata uggiosa che si modula in armonia, tra i grigiori dell’aria sul paesaggio silente, dove la natura si veste d’inverno in un’atmosfera velata dai vapori, imprimendo un soffio lirico nell’attimo sospeso che si apre all’incanto di un sogno per un nuovo stile d’arte.

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Gabriella Rossi – Roma – Immersa in un’atmosfera raccolta e sognante, l’Amore di Venere si richiama al tema mitologico interpretato con vigore sintesi costruttiva nell’armoniosa bellezza di Venere, vista di schiena ed avvolta dal rosso e morbido drappeggio che decora le sinuose forme nel trascorrere di ombre e luci per esaltare una visione che sublima la classica bellezza nella modulazione della luce per una nuova modalità d’arte.

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Maurizio Bellucci – Piombino – Livorno – Partendo dall’elemento naturale nella complessa trama pittorica e nel gioco guizzante dei colori, aleggia un senso di mistero nella “Danza tribale”, mentre emerge un’immediata elaborazione materica del tutto libera, senza costrizione, dove la magica brillantezza del cromatismo, esalta nella luce in trasparenza un intenso dinamismo astratto ed un’energia sottesa che rende l’immagine visionaria nella concettualizzazione ed irreale nel sogno dell’immaginario per un nuovo linguaggio d’arte.

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Aldo Perosino – Alba – Cuneo – Le sfumature del colore nell’immediatezza impressionista, si disciolgono nella suffusa luminosità in un teatro in luce, mentre la ballerina in posa di danza, mostra soavità nella postura in delicata bellezza, dove aleggia un’aura evanescente e pura liricità in una memoria sognante per una nuova modalità d’arte.

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Eugenio Bonaldo – Venezia – Un’antica e solare luminosità si espande sulla veduta veneziana, mentre emozioni, quasi improvvise e musicali, rendono il senso di ariosità della visione, determinando nella vivacità l’unità del tono. Così, i riflessi speculari dell’acqua, tra il lento ondeggiare delle gondole, rivelano strutture e forme lievi nella dialettica colore-luce in un’immagine che ci trasporta in maniera impercettibile in un lirico sogno per un nuovo stile d’arte.

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Margherita Casadei – Ravenna – Le notti moscovite s’accendono di luci sfavillanti, lasciando spazio all’immaginazione d’oriente, mentre una giovane donna alla terrazza respira il freddo d’inverno, contemplando l’onirica visione che abbaglia l’animo in attesa di un sogno del domani con una qualità pittorica, che si fa poesia per uscire dalla fenomenologia naturale e divenire dimensione dello spirito per un’inedita idea d’arte.

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Giuliana Capocchia – Mantignana – Perugia – In una fredda giornata d’inverno, i misteri della vita scorrono in una meditazione espressa nel volto di donna dalla classicità formale, dove l’intensità dello sguardo si compenetra in un’introspezione psicologica, mentre la nevicata, tra fitti boschi, attutisce la fuga dei pensieri, rendendo magica e sospesa l’atmosfera in una trasognata realtà per un nuovo stile d’arte.

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Salvatore Privitera – Misterbianco – Catania – Un segno pulitissimo delinea nell’immaginario mare e cielo, mentre la luna riflette il biancore della luce argentea sulla profondità marina. E’ una pittura che si libera con un naturale getto, dove i soggetti reali si mutano in un magico sogno. Ed è proprio, l’astrazione del reale che determina una nuova spazialità concettuale nel cromatismo che risponde pienamente all’emozione interiore nell’interezza armonica per un’inedita modalità d’arte.

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Giovanni Teresi – Marsala -Trapani – La forma armoniosamente geometrica e stilizzata del gatto mette in evidenza la fisicità del legno, materia viva che allude alla forza vitale della natura, rivelando il motivo primario di una scultura che esprime la potenza espressiva con una spinta fantastica nella simbologia e nel caldo colore del legno, che rende più pregnante il vigore emozionale nell’espressività con un’immediatezza d’esecuzione dell’immagine sapientemente scolpita per un inedito stile d’arte.

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Salvatore Cilio – Ragusa – Una spazialità dinamica ed imprevista, rende l’immagine visionaria, ma non irreale nella metamorfosi del mondo visibile, sempre carica di energia sottesa, dove fluttuano nell’immaginario forme di onirica geometria nella costante ricerca personale che si sviluppa nello studio della meccanica quantistica, dove è dominante un senso armonico del cromatismo nelle architetture delle forme fantastiche che prendono vita nello spazio cosmico nella coniugazione, tra libertà ed ordine razionale, il senso assoluto della geometria e la pulsione organica dei sensi per un nuovo linguaggio d’arte.

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Roberto Budicin – Trieste – Venezia innevata in un giorno ventoso d’inverno, rende magica la visione impressionista di Piazza San Marco con un senso metafisico che percorre, tra gli antichi portici che parlano di storia, mentre una musica di violino aleggia nell’aria per svelare una sospesa astrazione lirica nel sogno e nel mistero di Venezia per un’inedita idea d’arte.

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Enrica Mazzuchin – Udine – Un’unità concettuale unisce il senso con la ragione, cioè l’edificazione a memoria del paesaggio con la tangibilità realistica della natura nel raffinato sfumato tonale, che nella trasparenza dell’aria si dissolve nella luminosità del cielo per cogliere nel libero gesto pittorico la forza della natura, uscendo dalla fenomenologia del mondo visibile e divenire nel sogno dimensione dello spirito per un’inedita modalità d’arte.

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Thalita Tonon – Rapallo – Genova – L’impeto chiaroscurale del romanticismo pervade nel dipinto, rappresentando una visione provvista di una propria intrinseca poeticità in un’atmosfera evanescente dalla calda e soffusa luminosità, mentre i contenuti romantici si accendono di un raffinato colorismo dai forti contrasti di luce per svelare atmosfere di silenzio e sogno nel mistero della natura per un inedito stile d’arte.

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Angela Prete in arte Angie – Brindisi – La viuzza di un suggestivo borgo si colora con la fragranza e la vivacità dei fiori che adornano giare dalle calde tonalità, mentre catturano il nostro sguardo, dove lievi pennellate impressioniste rendono la veduta patinata d’antico, coinvolgendo la nostra percezione emotiva nella rivelazione di un lirico sogno che si apre ad una pacata armonia d’animo in pura luminosità per un‘inedita idea d’arte.

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Monica Menchella – Roma – Un’autonoma ed autentica forma espressiva, nasce dal libero gesto pittorico che segue un dinamismo visivo nella spazio illimitato, interprete di continui e sensibili mutamenti d’animo, dove il colore è protagonista nell’evanescenza del sogno, mentre gli azzurri ed i verdi veronesi rivelano armonie inedite in un logos di emozioni, scaturito dall’interazione, tra razionalità e pulsione espressiva in sintonia con il proprio io freudiano, tra improvvisazioni gestuali cromatiche che assumono il significato di un’evocazione allusiva, quanto, fantastica per un inedito stile d’arte.

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Gennaro Percopo – Avellino – I dipinti rappresentano una rinnovata espressione formale e cromatica in continua ricerca, tra astrazione e figurale in Pop art, dove le immagini si caricano di allusioni con inserti materici, senza costrizioni che assumono un valore simbolico, rivelandosi nella nitida impostazione geometrica e grafica, attraverso un’immediata comunicazione visiva e pubblicitaria nella geniale creatività per un’inedita idea d’arte.

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Elvira Salonia – Ragusa – L’immagine dei papaveri blu colpisce il nostro sguardo con una vitale armonia nella solare luminosità che pervade nel campo dorato, mentre un anelito primaverile s’innalza in un lirico, quanto, libero sentimento della natura in una dimensione, senza confini che si fa sogno per un’inedita modalità d’arte.

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Maria Rita Onofri – Roma – Il salice piangente dalla sua argentea luminosità affiora in una lirica visione di incanto irreale, superando la descrizione naturalistica, dove lo sfondo del cielo con il contrappunto di azzurri tenui, trasmette nei toni sfumati in ritmica suggestione geometrica l’astrazione della realtà, mentre l’immagine perde la sua connotazione fisica per divenire paesaggio dell’anima in una libera evasione del pensiero che si fa poetica atmosfera nella sospensione dell’attimo di un’emozione per un inedito stile d’arte.

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Anna Paluan – Modena – Il gesto spontaneo pittorico scandisce i ritmi della composizione formale nella dialettica del bianco e del nero con l’inserto dei grigi perlacei, mentre l’improvvisazione materica, sublimata dal segno esalta l’immagine di intrepidi cavalli in lirica libertà, dove la pittura si fa poetica, uscendo dalla fenomenologia naturale per farsi dimensione interiore alla luce del ricordo per un‘inedita espressione d’arte.

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Marina Denti – Treviso – Il variegare delle foglie in motivo liberty nel trascolorare dei verdi, le luminescenze che qua e là si irradiano, rivelano una nuova spazialità naturalistica di un mondo onirico e sconosciuto che allude a simbologie, dove l’introspezione, tra sottili mutamente d’animo, si apre al sentimento della natura, divenendo il tramite di emozioni in afflato con l’armonia universale per un inedito linguaggio d’arte.

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Silana Sommariva – Milano – Un tocco lieve e rapido, a piccole macchie svela l’unità di tono nel chiarore dell’immediatezza impressionista nella natura morta, dove la bianca luminosità armonizza l’unità tonale nella dissolvenza del colore dei grigi perlacei in lirica memoria con un senso di pudica nostalgia verso un mondo interiore che si fa sogno, cogliendo barlumi di bellezza nella limpidezza dei sentimenti per un‘inedita modalità d’arte.

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Luca Lischetti – Montonate di Mornago – Varese – Il teatro si veste di una nuova e complessa fantasia espressiva, dove i personaggi si muovono in senso allegorico, mentre la scena si carica di allusioni e metafore della vita in una tridimensionalità materica e lignea che anima una fantomatica creatività, tutta traslata psicologicamente nelle vicende di un racconto chagalliano per un inedito stile d’arte.

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Paolo Residori – Roma – La veduta orientale sublima l’incanto nella limpidezza dell’atmosfera, mentre la soffusa luminosità rende diafana l’immagine in una terra fatta di silenzi, in cui le case sembrano dissolversi ed apparire in una sospensione metafisica che si rigenera continuamente nell’immaginario per trasportarla impercettibilmente nell’utopia e nella brillantezza dei contrasti cromatici per un inedito filone d’arte.

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Michele d’Angella – Bovisio Masciago (mb) – Un’espressione dinamica dei colori si modula nel magico e guizzante gioco del brillante cromatismo, dando concretezza ad un’analisi concettuale che ricerca inedite e libere formulazioni astratte, mentre fluiscono in suggestioni ritmiche e liriche, inserite in una nuova concezione dello spazio, dove il mondo visibile diviene rivelazione interiore con la consapevolezza di esternare intense emozioni, colte dalla natura e dall’immaginario nello svelamento del meraviglioso per un nuovo linguaggio d’arte.

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Rosalba Mangione – Caltanissetta – Fluiscono oniriche forme immaginarie, scandite in una ritmica suggestione lirica che si libra nella dialettica, tra cromie e luce in una bianca spazialità, dove la dimensione surreale ricrea armonie inedite e si proietta nella visione di occhi che scrutano il reale per far convivere l’astrazione con l’immaginario, dove il gesto pittorico dà concretezza ad un’introspezione con intuizioni e simboli nell’evasione fantastica del pensiero per un nuovo stile d’arte.

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Adriano Baldi – Livorno – Una solare luminosità si rivela nella libera e spontanea gestualità pittorica che coglie nel segno e nel colore, tra liquidità e trasparenze, sfuggenti, ma intense sensazioni, mentre il dinamismo visivo percorre un’astratta spazialità, dove l’immagine si fa visionaria e sempre carica di energia sottesa per svelare il riflesso di una percezione che non è soltanto fisica, ma un’introspezione trepida ed allusiva che come soffio di vento ricrea una nuova emozione per un inedito linguaggio d’arte.

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Leda tagliavini – Reggio Emilia – Nel getto istintivo ed immediato i colori dai blu pervinca, hanno un continuo movimento che concretizza la visione dei fiori, mentre svelano il fascino delle armonie naturali che rendono visionaria l’apparizione concettuale dell’immagine, dove irrompe il cromatismo nella sua alchimia, tra realtà e fantasia del reale, visibile l’immaginario per captare istanti irripetibili ed emozionali nel sogno per un‘inedita idea d’arte.

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Anna Trapasso in arte Nannì – Milano – L’interezza della luce splende al chiaror di luna in un’interpretazione di sentimento della realtà, mentre l’immagine si fa visionaria e lo spazio sconfina nel tempo, dove la libera gestualità pittorica emerge nel simbolismo espressionista e nel vigore cromatico che s’inoltra nella profondità di mare e cielo per cercare l’oltre, il mistero e l’evanescente segreto delle cose verso il trascendente per un inedito linguaggio d’arte.

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Silvia Bussolo – Genova – Il paesaggio marino si apre all’immediatezza impressionista nel simbolismo espressivo e nel brillante cromatismo, tra i gialli solari e gli azzurri tersi, risalendo la china d’una fantasia lirica per tradurre le bellezze naturali, dove i colori sono stesi con spontaneità nel gesto pittorico per cogliere il fremito di luce che tutto armonizza e sublima nel sogno, mentre la pittura unisce la tangibilità realistica della natura e l’immaginario che si fa magica poesia in simbiosi con l’universo per un nuovo filone d’arte.

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Carla Picciani – Chieti – L’immagine dei fiori fluisce davanti al nostro sguardo con una vivacità e fragranza di fresca primavera nella trasparenza dell’aria, coinvolgendo la nostra partecipazione emotiva, mentre i fiori diventano il tramite di un’onirica bellezza che risveglia i moti d’animo con intense, ma fugaci sensazioni come volo di farfalla, dove le lievi pennellate impressioniste riconducano la visione ad una lirica fantasia che rinverdisce nel ricordo di preziosi momenti nell’abbandono della poetica immaginaria per un’inedita modalità d’arte.

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Mirella Calza – Arco – Trento – Delicati motivi floreali, tra corolle e vellutati petali di viola in rugiada, nascono nella lievità ed immediatezza impressionista, colti nella luminosa bellezza della massima fioritura, mentre le sfumate cromie rimandano ad una rivisitazione poetica ed alla memoria di odorosi giardini, superando la descrizione naturalistica per esprimere una trascrizione pittorica intimamente legata alla sensibilità interiore ed alla luce dell’emozione per un nuovo stile d’arte.

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Michele Affatato – Foggia – Aleggia un senso vangoghiano nel verde paesaggio campestre, dove il fremito del segno in spontanea immediatezza del colore svela un’apparizione carica di emozioni nella visione sognante, mentre l’albero secolare diviene simbolo di vitalistiche linfe, percependo il rifluire dell’aria, delle nubi in vento e della luminosità per cogliere non solo la fenomenologia stessa del vedere, ma barlumi di rigogliosa e rinnovata bellezza nella natura per un’inedita espressione d’arte.

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Massimo Mancuso – Catanzaro – Il paesaggio rivela la scioltezza del colore che rende lievi le pennellate impressioniste nella motilità intrinseca dell’immagine, mentre risale la china d’una fantasia sognante, tra filari di alberi nei riflessi speculari dell’acqua in fluidità di colore e luce, conferendo al paesaggio un’aura magica e sospesa, dove i raffinati cromatismi vibrano nelle scansioni visive emozionali per cogliere l’atmosfera leggiadra e trasparente in poetica lontananza nell’attimo di luce per un’inedita modalità d’arte.

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Gilberto Stefani  in arte Gil – Sambuca Pistoiese – Pistoia – Il paesaggio d’autunno nasce dal libero gesto pittorico, schiettamente spontaneo nel caldo colorismo, permeato di effetti luminosi in un’aura silente, dove il colore è l’elemento sensitivo che conduce ad una progressione stilistica costante nella trascrizione simbolico-espressionista del reale, mentre il tocco ardito esalta la vitalità pittorica nell’emozione di un sogno per un nuovo linguaggio d’arte.

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Marcella Molea – Pozzuoli – Napoli – La veduta di Capri è ritratta nella scioltezza del colore in corpose pennellate impressioniste con oculata ricerca espressiva nel volto cangiante della natura, tra il trascorrere della luce nell’ariosità del cielo, il respiro dell’aria in brezza marina, mentre i ripidi pendii della scogliera emergono nei brillanti colori della vegetazione in un’armonia complessiva di tinte in sintesi di luce ed ombre nei contrasti timbrici, cedendo l’immaginazione ad un poetico sogno per un‘inedita idea d’arte.

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Giorgio Marogna in arte ArteDiGiò – Verona – Il mondo emozionale somma elementi pittorici in simboli, filtrando la realtà con una ricerca surreale, mentre oniriche forme fluttuano nell’universo, tra armonie naturali in una dimensione atemporale ed anticipatrice del divenire, dove l’inconscio libera un nuovo sogno che si colora di alchimia cromatica nella brillantezza delle tinte, tra i rossi accesi ed i blu intensi per un inedito stile d’arte.

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Alessandro Cignetti – Roma – Un segno sfumato e lievissimo elabora, tra i valori soffusi, l’albero secolare in senso simbolico ed onirico, dove il motivo è trasfigurato, anche se appare nella sua trepida icasticità nella danza di pace dei bimbi, mentre diviene metafora e messaggio di donazione con un desiderio di migliorare se stessi e forse il mondo, dove la poetica dell’immaginario percorre l’armonia universale nella limpidezza dei sentimenti per un’inedita espressione d’arte.

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Franco Carletti – Siena – La pittura si fa fluida ed evanescente, desiderosa di aria e luce nell’infinita distesa di cielo, dove si staglia il libero volo del gabbiano che corposamente diviene simbolo di una forza vitale, vincendo con energia il vigore del vento e le distese di mare per un istinto di sopravvivenza in uno slancio nell’aria nella sua tersa limpidezza, mentre svela il sublime nell’astrazione del reale in un’emozione di sogno per un inedito linguaggio d’arte.

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Emanuela Masala – Milano – I vortici di luce argentea e dorata nel ricco dinamismo in Optical art, creano un universo astratto sulla forma della vita presente, dove la linearità e l’incanto dei colori rivelano un’abile capacità di ricerca interiore verso la trascendenza dell’infinito con la consapevolezza di interpretare espressioni simboliche nel messaggio che ha un’apparizione onirica nella coniugazione, tra il reale e l’immaginario, materia e spirito in una nuova analisi concettuale per un’inedita modalità d’arte.